Storie di donne
che hanno cambiato
il mondo
Abbiamo scelto di dedicare a un volto femminile ogni confezione della nuova gamma di cioccolato artigianale della “Piazza dei Mestieri”, crediamo nel potere e nella forza comunicativa delle donne e vogliamo celebrarne l’unicità e la bellezza non solo esteriore.
Con questa collezione desideriamo invitarvi a riflettere sul ruolo cruciale che esse hanno nella nostra società e a riconoscere che con la loro passione, tenacia e resilienza sono capaci di ispirare e cambiare il mondo.

Le immagini di questa collezione sono state elaborate, nell’ambito del progetto IumArt, dal laboratorio creativo della “Piazza dei Mestieri”, attraverso l’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale generativa. Nel processo creativo l’IA può suggerire soluzioni estetiche singolari e imprevedibili, il contributo degli autori rimane tuttavia fondamentale nello sviluppo del design.
Sono loro, infatti, che immaginano il progetto artistico, forniscono gli input necessari all’elaborazione, modificano e affinano le immagini prodotte dall’AI secondo la propria sensibilità estetica per creare infine opere che siano al tempo stesso innovative, espressive, uniche.
Immagine dedicata a:
Raicho Hiratsuka
Scrittrice, giornalista e pioniera del femminismo giapponese


Il 10 febbraio 1886 con il nome di Haru Hiratsuka, nacque in una cittadina di campagna giapponese, figlia di un ricco proprietario terriero e di una madre progressista che aveva studiato in una scuola cristiana. Era una bambina curiosa e intelligente, fin da piccola si ribellava alle convenzioni sociali che nel suo paese limitavano le donne, desiderava studiare e avere una carriera professionale.
Quando ebbe diciassette anni la sua famiglia si trasferì a Tokyo dove frequentò la “Scuola femminile per l’insegnamento”, qui ricevette un’istruzione formale che le permise di sviluppare il pensiero critico e il suo fervore per il senso di giustizia che pervase tutta la sua vita.
Adottò il nome d’arte “Raichō” (che significa “uccello di tuono”) e, nel 1911, decise di fondare una società di discussione e una rivista letteraria per sole donne chiamata “Seito” (che vuol dire “Calze Blu”), il nome si ispirava al celebre gruppo femminile del ‘700 “Bluestockings” fondato da Elizabeth Vesey ed Elizabeth Montagu, due emancipate rappresentanti dell’alta società inglese.
Il giornale fu un importante sostegno nella lotta per i diritti in Giappone, in quelle pagine si pubblicarono numerosi articoli e poesie che sostenevano l’uguaglianza delle donne e il loro diritto all’istruzione e al lavoro.
Raichō fu anche una prolifica scrittrice di fiction e saggistica, le sue opere trattavano una vasta gamma di argomenti, tra cui il femminismo, il socialismo e l’anarchia. È stata una sostenitrice dell’amore libero e dell’autonomia delle donne, le sue idee erano spesso rivoluzionarie per l’epoca ma lei non temeva di andare controcorrente.
Nel 1963, fondò la “New Japan Women’s Association”, un’organizzazione che lavorava per promuovere l’uguaglianza delle donne in tutti gli aspetti della società. Raichō continuò a lottare per i diritti delle donne per tutta la sua vita, morì il 24 maggio 1971 a Tokyo. Oggi è considerata una delle figure più importanti del femminismo giapponese, il suo lavoro ha avuto un profondo impatto sulla società giapponese e ha contribuito a migliorare la condizione delle donne nel paese, la sua eredità continua a ispirare molte persone in tutto il mondo.
Questa immagine illustra la confezione:
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